CEO

Nella nostra piccola o grande conoscenza del modello di sviluppo globale, più o meno consapevoli di cosa è bene e cosa è male per le nostre Comunità e per i Territori, bombardati come siamo dalla quotidiana dose di sollecitazione mediatica, abbiamo comunque compreso che la figura del CEO (acronimo US e UK di Chief Executive Officer, corrispondente all’amministratore delegato nella organizzazione italiana) è la figura chiave delle sorti delle società.

L’acronimo CEO esprime la figura apicale di una organizzazione complessa, che ha altri centri di responsabilità affidati ad altri livelli manageriali di rango subordinato come il CTO (Technical Officer), il CFO (Financial Officer), CIO (Information Officer), COO (Operating Officer) e via un’altra sequenza di presidi di responsabilità del marketing, della sicurezza, dei rischi e tanto altro ancora.

Visione

Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni.”
Sir Winston Churchill

Larry (Laurence Douglas) Fink  cofondatore, presidente e amministratore delegato di BlackRock , la più grande società di gestione del denaro al mondo con oltre 10 trilioni di dollari di asset in gestione, da qualche anno ha introdotto in maniera “significativa” (visto l’oceano di denaro gestito)  alcuni concetti che ispirano l’operato dei CEO, nel mondo occidentale, nelle decisioni strategiche di crescita.

Nel 2019, nella lettera aperta ai CEO, ha affermato che le aziende e i loro amministratori delegati devono colmare un vuoto di leadership per affrontare le questioni sociali e politiche quando i governi non riescono. Nel 2020, ha annunciato la sostenibilità come obiettivo principale per le future decisioni di investimento di BlackRock. 

Complessità vs linearità

Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi.
Rita Levi Montalcini

Abbiamo compreso che le organizzazioni societarie vincenti tendono ad innovare, a semplificare ed accelerare i processi funzionali alla crescita (business) rimuovendo ostacoli e impedimenti, vedendo il futuro prima di iniziare a realizzarlo.

Per poter operare e gestire i livelli di complessità propri dei sistemi articolati, i CEO tendono oggi a concentrarsi sui risultati di medio periodo votati dagli Shareholders (azionisti) e disposti dal Board (Consiglio di Amministrazione). I risultati si definiscono con numeri, non solo relativi alla remunerazione del capitale ma, da qualche tempo, anche con altri indicatori di performance ESG. Emerge con forza anche nel business la ricerca della sostenibilità generativa (i processi vengono (ri)pensati per essere sostenibili) e la redditività prospettica con la generazione di valore duraturo.

Riflessione

Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
Lorenzo Milani

Abbiamo capito che i sistemi complessi devono indirizzare i comportamenti su una visione di medio tempo. Abbiamo capito molto bene che i CEO devono organizzarsi, per operare e realizzare, con adeguatezza di metodi, tecniche e strumenti, con poteri, risorse e competenze adeguate alla complessità affrontata. Altrimenti soccombono.

Nella riflessione abbiamo immaginato di paragonare il mondo di riferimento dei CEO, con quello di riferimento dei presidi di sviluppo e legalità che incontriamo quotidianamente: MAYOR, nella lingua inglese, indica il Sindaco. I presidi di legalità e di sviluppo nel nostro sistema sociale sono i Comuni.

Ci siamo chiesti se è chiara a tutti, a partire dal legislatore, la reale condizione operativa ed il livello di complessità che deve affrontare un Sindaco dei nostri Territori. Comunque, perché non è un problema della sola Sardegna, cosa deve affrontare uno delle migliaia di Sindaci della vera e prima frontiera che esiste in Italia. Il west moderno segna la separazione tra le aree metropolitane (pensate da immobiliaristi come se potessero avere crescita speculativa infinita). E pure nelle aree metropolitane, attrattive sino a qualche anno fa, il sistema sociale sta deflagrando; per motivi diversi rispetto ai piccoli comuni, ma comunque deflagra. Se Atene piange, Sparta non ride.

CEO Sindaco

Meglio ripetere una verità già nota che cincischiarmi l’intelligenza con paradossi brillanti che fanno sorridere, ma non pensare.
Antonio Gramsci

Abbiamo capito che il livello di complessità (legislativa, regolamentare), di criticità (gap socioeconomici, finanziari), di emergenza sociale (invecchiamento, denatalità, emigrazione, istruzione) di deficit strutturali (infrastrutture e servizi che dipendono da terzi), di handicap gestionali (assenza di segretari, di tecnici e amministrativi, di competenze e finanche di capacità e volontà), sta compromettendo la buona volontà che Sindaci e Amministratori pongono nel dedicarsi al servizio civico.

C’è un grande problema di adeguatezza. Certo, anche delle persone, tanto degli eletti quanto di noi elettori, che trascuriamo l’impegno diretto ed il senso civico ma alimentiamo la pretesa pronti alla critica impietosa.

Ma c’è un problema di adeguatezza di sistema. Si chiede ai Sindaci di operare in un sistema complesso, anche compromesso, ma anziché operare come i CEO del Paese e del Territorio, anziché costruire per i cittadini di oggi e per quelli che devono ancora nascere, sono costretti a correre – per non soccombere – nella quotidianità dei problemi.

Futuro collettivo

La necessità risiede nel modo in cui parliamo delle cose, non nelle cose di cui parliamo.
Willard Quine

Il CEO che (insieme ad altri) ha in mano le sorti della nostra Società (inteso come Comunità) è prima di tutto il Sindaco. Non ci pare che il sistema goda di buona salute e che il CEO Sindaco sia stato messo in condizione di ben operare e di condurre il sistema verso un futuro prospero.

Lo vediamo anche dai risultati di patti territoriali e di progetti forzatamente integrati. Considerare i Comuni incapaci di procedere singolarmente (non è vero, esistono centinaia di casi virtuosi) e pretendere collegiale e armonica gestione di progetti integrati è un non senso.

Si costringe tutti a viaggiare alla velocità dell’ultimo ortodosso. Senza ottenere il risultato di integrare l’ecosistema Comune con l’ecosistema Subregione.

La misura di valore degli ultimi anni di vita nei Paesi della Sardegna è stata quella della capacità del CEO Sindaco di ottenere – senza chiari meriti – risorse finanziarie nelle diverse leggi omnibus della RAS. Anche molti CEO Sindaci più idealisti e volenterosi hanno dovuto soggiacere al metodo.

Quanto questo costruisca il futuro collettivo è sotto gli occhi di tutti.

Bisogna invertire l’assunto. La centralità non è quella degli organi intermedi che pianificano con la sicurezza della vita in città e della assenza di rischio. La centralità deve essere vista nei Comuni e nei loro CEO-Amministratori Delegati.

Direttrici di sviluppo

“Il rimedio è in noi” sentenziò la vecchia. “Cuore, bisogna avere, null’altro…
Grazia Deledda

Le politiche di sviluppo devono essere politiche autogenerative, che partono dal singolo Comune e propagano territorialmente.

Bloccare le speculazioni su sole e evento è una priorità. Aprire all’investimento locale è l’altra priorità. Rendere attrattivi i nostri Paesi è la condizione fondamentali. Rendere attrattivi i Paesi, si legga bene. Non i villaggi vacanza, che negano paesitudine e identità, portandola al livello delle riserve indiane.

Il coordinamento di direttrici e risorse deve accentuare il primato dei progetti di sviluppo sostenuti dalle leve di finanza pubblica e privata simbiotica e/o prodromica.

Ai singoli Comuni l’onore e l’onere di performare con i progetti di sviluppo. La possibilità di ricevere se e quando il Paese esce dalla sola prospettiva di realizzazione di opere pubbliche (che generano a regime costi operativi e spreco su incompiute) e diventano offerte di investimento per i capitali nazionali e internazionali che aspettano di avere possibilità anche in Sardegna.

In alto i cuori

Rinascere, “rialzarsi”, “riscattarsi”, “ripartire”. Senti come suonano bene, profumano di coraggio e di possibilità.
Fabrizio Caramagna

La domanda che tutti noi dobbiamo porci è “se continua così, dove saremo e come saremo da qui al 2030?” Dove sarà e come sarà il nostro Paese, i nostri cari, il nostro patrimonio?

Il problema della adeguatezza delle persone – a partire dai CEO Sindaci – e della adeguatezza degli strumenti dei quali possono disporre, ci riguarda eccome. Sono da sostenere, senza se e senza ma, i Sindaci che si muovono per il quotidiano sulla lancetta dei secondi, ma che stanno costruendo, sostenuti e tutelati, il futuro collettivo con progetti e azioni che girano sulla lancetta delle ore. Perché fanno la differenza per noi e per chi verrà.

Ai Comuni le risorse ed ai CEO Sindaci la responsabilità di presentare progetti di sviluppo credibili, costruiti con metodologia-tecniche e strumenti adeguati alla complessità del momento, capaci di traghettare Paesi e Territorio verso scenari di futuro possibile.

Riabitare

Ai CEO Sindaci, per quanto possa essere utile rispetto alla loro quotidianità, un augurio ed un grazie per non mollare l’idea di Riabitare la Sardegna, pensando che i nostri Paesi non sono e non devono diventare i luoghi “rural e retrò”, buoni solo per la gita di Pasquetta dei sedicenti turisti cittadini.

Ad majora

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