Sono davvero tante, centinaia, le persone che ci hanno fatto sapere che si sono ritrovate nelle parole del nostro fare. Parole educate ma enfatiche, come “Liberi e Immortali”, “Truth (verità), “Dante e Noi”, “Rinascimento”, con una narrazione che, dicono, consente di identificare l’impegno quotidiano che tantissimi, i più, mettono in campo per costruire una idea di Futuro Possibile.

Parole, parole, parole

Molti di noi, nel contempo, temono le parole. Quelle che ogni giorno ci circondano con negatività e che non si impegnano nella verità e nell’interesse di Comunità, che si attardano nella retorica, nei luoghi comuni, nel qualunquismo e nel malpancismo, finanche nell’invidia. Più di tutte, ci disturbano le parole della vanagloria.

Sognare, credere, fare

Qualche mese fa abbiamo scomodato William Shakespare per dire che “Siamo quello che sogniamo

Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio e nel tempo di un sogno  è raccolta la nostra breve vita.

(La tempesta, atto IV, scena I)

Ecco, nella capacità di realizzare quello che sogniamo risiede la possibilità di crescere, come Individui e come Comunità, nella costruzione di Futuro Possibile. Un Futuro Collettivo, fatto di restanza, appartenenza, impegno. Un Futuro che si costruisce giorno dopo giorno, che arriva un giorno alla volta e che esprime quello che noi, non altri, siamo in grado di costruire.

Con questa visione, abbiamo parlato del Futuro delle relazioni sociali della Comunità e del ruolo che i Gruppi di Canto rivestono e possono rivestire come protagonisti della cultura, della vita e della vivibilità nei nostri Paesi.

Senza Parole

Proprio nella capacità di generare un Futuro collettivo, i Gruppi di Canto del Marghine si sono impegnati nella rappresentazione di un Sogno. Nonostante il covid, nonostante le difficoltà, nonostante tutto, i Gruppi hanno garantito una partecipazione piena alla creazione del film in videoarte Centenarians’ Songs. Blue Zone Sardinia.

Abbiamo condiviso il desiderio di usare un linguaggio nuovo, diverso, anche moderno, come quello proprio della videoarte, per rappresentare  tutto ciò che per anni ci ha accompagnato e ci ha consentito di diventare ciò che siamo. Abbiamo usato un linguaggio che “dice senza parlare”, che trasporta e include senza forzare, che consente a chiunque di trovare quanto, ancora oggi, ci anima nella restanza, nella partecipazione, nella volontà di essere presenti e partecipi alle sorti di un Territorio e di una Comunità.

Un viaggio introspettivo, per immagini e melodie, accompagna lo spettatore in una relazione tra Terra e Tempo, tra Generazioni, raccontando cosa ci rende così, come siamo, orgogliosamente presenti alla nostra Comunità.

La prima del film il giorno 4 marzo 2023.

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