I temi dello Sviluppo Locale e, oggi, della crescente sensibilità verso i temi della Sostenibilità Sociale, Ambientale, Economica (e, aggiungiamo noi, Intergenerazionale), sono presi d’assalto da diverse forze, spesso antagoniste. Quotidianamente assistiamo allo “scontro” tra visioni “a domani mattina” ed elaborazioni di desideri “al 2030”, che usano entrambe armi narrative molto potenti.

Una più di altre, perché fa leva sulla pancia e sulla necessità obbligata di noi miseri mortali di mettere insieme, come si diceva una volta, pranzo e cena. L’altra, fa leva sulle suggestioni non dimostrate e sulla chiara necessità di dare un futuro sostenibile alle nuove generazioni, arginando la deriva in atto.

We have a question

Ci siamo interrogati molto su quale possa essere il punto d’incontro tra il pensiero a breve e l’idea di futuro condivisa dalle Comunità. Abbiamo iniziato a riflettere su come “mettere a terra” le abilità esistenti sfruttando le opportunità latenti. Ci siamo chiesti come possiamo contribuire a scrivere un Manifesto  (di Riabitare la Sardegna ndr) nel quale e con il quale rappresentare una Idea di Sardegna che vada oltre personalismi e posizioni di parte o di bandiera.

C’è bisogno, urgente, di riportare i temi e gli impegni nel perimetro naturale della soddisfazione di interessi collettivi e di benessere sociale ed economico nel quale tutti possano esprimere pensiero e azione utili a gratificare se stessi e la Comunità.

Mos Maiorum

Nella rappresentazione pirotecnica del futuro, quella rappresentazione che immagina la popolazione sopravvivere nelle periferie delle megacittà tutte cemento, cristalli e acciaio, e persone lobotomizzate, spopolano modelli e narrazioni roboanti, che trascurano però di spiegarci perché mai dovremmo abbandonare il progetto di vivere, bene, nella nostra Terra e viceversa rassegnarci a vivere, male, in Terra anzena.

Ci sono termini inglesi ormai entrati nel lessico comune. Ce ne sono altri tipici del mondo della consulenza e delle professioni, di un modo di fare molto “milanese”, che offre il termine anglofono ogni tre per due, anche quando l’aderenza alla realtà sociale ed economica suggerirebbe di parlare, se non in limba o in dialetto, almeno in italiano corrente per poter aprire un dialogo e consentire ai più di capire.

A noi piace invece ricordare termini latini, desueti ma capaci di farci ritrovare il senso del nostro incedere. Il Mos Maiorum è stato fondamento della società della Roma antica che ha incontrato la cultura Ellenica sino a generare la Humanitas.

Nella società Sarda questa evoluzione naturale ha costruito, sul senso delle tradizioni e dell’insegnamento, il fondamento dell’etica, capace di cementare nelle famiglie e nelle Comunità allargate il senso civico, il valore, l’austerità dei comportamenti, il rispetto e, non ultimo, quello che i romani chiamavano la pietas. C’è solo da chiedersi dove lo stiamo lasciando, a favore di chi e cosa lo stiamo sacrificando. Riabitiamo la Speranza.

Disizzu de Veridade

Per parlare del futuro possibile della Sardegna c’è bisogno, prima di tutto, di Verità. C’è bisogno di non ascoltare Lies e Faulas. C’è bisogno di parlare di progetti di sviluppo locale reali, fattibili, e non di favole e bufale. C’è bisogno di alzare lo sguardo e piegare la schiena, perché è il lavoro, duro, continuo, che porta il risultato. La terra è bassa, dicevano i nostri vecchi: una frase che dava il senso della fatica sopportata da loro per il benessere che molti si son trovato, forse, senza pagare pegno.

È necessario dire con forza che la costruzione è possibile solo recuperando Valori e radicando le Relazioni sociali, prima ancora che quelle economiche, su una Idea condivisa di Futuro Possibile.

Questa idea va alimentata da dati, da studi, da conoscenza, da competenze esistenti e nuove, dal superamento delle rendite di posizione. Va realizzata con lo sviluppo di una capacità progettuale matura, moderna, che declina il modello di sviluppo nei diversi Territori, aderendo alle virtù e potenzialità della Comunità Locale. Questa idea va difesa e sostenuta da tutti, vicini e lontani, sardi e amici di Sardegna che intendono costruire qui la loro prospettiva di residenza e di vita.

Siamo in viaggio, capaci di sognare, credere e, soprattutto, fare. Facciamo il Futuro Possibile.

Ajo.

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